Ruggero II e Guglielmo II
Riportiamo l’elogio composto da El-Idrisi, per il re Ruggero II (1105-1154) e di seguito la descrizione della corte di re Guglielmo II il Buono (1161-1189) da parte di Ibn Giubayr, un musulmano spagnolo di Valenza.
Ruggero II di Sicilia
Alla nobiltà del tratto egli accoppia la bontà dell'indole: ai benefici la cordialità. E con ciò l'animo valoroso, l'intelletto lucido, il profondo pensiero, la imperturbata calma, il diritto vedere e provvedere, e nel maneggio degli affari, l'abilità che vien dal sommo acume dell'ingegno. I suoi provvedimenti sono strali che mai non falliscono; gli affari più intralciati gli tornano agevoli a ravviare; a tutto il governo ei sopravvede; i suoi sonni valgono quanto le veglie della comune degli uomini; le sue sentenze sono le piú giuste che magistrato abbia mai pronunziate; i suoi doni rassembrano mari profondi e copiosissime piogge. Noverar poi non sapremmo le sue cognizioni nelle discipline matematiche e nelle politiche, né assegnare potremmo de’ limiti alla sua dottrina in quelle scienze, quand’egli n’ha studiato profondamente e felicemente ogni ramo e v’ha fatte peregrine innovazioni e invenzioni maravigliose, nelle quali nessun principe lo precedette, nessuno si potrà vantar d’esserne autore.
da El-Idrisi, Il libro di re Ruggero, in P. Brezzi, Storia d’Italia, vol. III, De Agostini
La corte di Guglielmo II il Buono
La più bella città di Sicilia, sede del re, è detta dai musulmani AI Madinah (la città) e dai cristiani Balarmuch (Palermo). Essa è il soggiorno principale dei cittadini musulmani, che vi posseggono delle moschee, dei mercati e molti sobborghi. II re di Sicilia si distingue per la sua buona condotta e perché si serve dei musulmani e ha per paggi eunuchi musulmani, che per la maggior parte nascondono la loro fede, pur restando nella legge dell’Islam... Egli ha (come guardia del corpo) uno stuolo di schiavi negri musulmani con un capitano della stessa gente. I suoi visir e i suoi ciambellani sono sempre scelti fra i detti paggi.
Questo monarca possiede dei palazzi magnifici e dei giardini deliziosi, soprattutto nella suddetta capitale del reame. A Messina egli ha un palazzo bianco come una colomba, che domina la spiaggia, con molti paggi e ancelle al suo servizio. Nessun principe cristiano è più molle di lui nell’impero, né vive con maggior piacere e agiatezza. Assomiglia ai re musulmani sia per l'abitudine di immergersi nelle delizie del principato, sia per gli ordini legislativi, che per le sue consuetudini, per la gradazione dei suoi ottimati, la magnificenza della corte e il lusso degli ornamenti. II suo reame è molto vasto. Ha medici e astrologhi ch’egli onora molto; ed è tanto desideroso (di conversar con loro) da ordinare, allorquando viene a sapere che uno di questi scienziati si trova in viaggio, di trattenerlo e di elargirgli una provvisione per fargli dimenticare il proprio paese. Che Iddio con la sua bontà guardi ogni musulmano da una tentazione. Re Guglielmo ha trent’anni all’incirca. Possa Iddio prolungargli la vita e dargli salute, a beneficio dei musulmani.
da Ibn Giubayr, in M. Amari, Biblioteca arabo-sicula, I
Splendore della città di Palermo sotto Guglielmo II
Questa città è la metropoli di queste regioni; aduna in sé due pregi: comodità e magnificenza. Vi troverai qui ogni cosa buona o bella che tu possa desiderare; ogni desiderio della vita, sia essa giovane o matura, può essere soddisfatto.
Stupenda città; somigliante a Cordova per l’architettura; i suoi edifici sono tutti di pietra tagliata. Il suo re vide in essa ogni piacere del mondo, e perciò la fece capitale del suo reame franco, che Dio lo stermini!
I palazzi del re accerchiano la gola della città come i monili il collo di donzelle: così che il principe senza uscir mai dai luoghi ameni e di diletto, passa dall’uno all’altro dei giardini e degli anfiteatri di Palermo.
da Ibn Giubayr, Dalla Spagna alla Mecca