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Roberto il Guiscardo e il sogno del monaco



Questo duca fu ornato della dignità di ogni virtù e sor­passò in tutti i modi gli altri; perché era tanto umile che, quando stava tra la sua gente, non sembrava il signore, ma uno dei suoi cavalieri. E non vi fu alcuno, fosse pove­ro, donna, vedova o fanciullo, che non potesse rivolgersi a lui e manifestargli tutta la sua misera condizione. Era giudice giusto di quanti avevano a che fare con lui; e giudicando secondo giustizia, distribuiva il perdono e la pietà. Onorò i sovrani pontefici e difese e conservò i loro possessi, e diede loro del suo. E riveriva vescovi e abati, e temeva Cristo in coloro che ne sono i vicari. Non volle, come qualche principe, ricever servizio da questi prelati, ma s'inchinò a servirli. Osservò molto bene la massima: «Sarai tanto grande, quanto più ti umilierai a tutti».

Ma chi potrà descriverne il gran cuore? Perché le minac­ce dell’imperatore non gli incutevano spavento; le risolu­zioni dei rivali non gli provocarono turbamento, né lo inti­morivano i castelli ben muniti e forti. Le armi di tutti i suoi nemici, come ben sapete, non lo facevan fuggire; lui inve­ce faceva paura a tutti e da nessuno è perturbata la sua prosperità e la sua buona fortuna. Così ha disposto Gesú Cristo che gli concede la vittoria; il quale gli manifestò il suo vittorioso destino a mezzo di molte rivelazioni.

Un monaco del monastero di San Lupo, il quale monaste­ro si trova dentro la città di Benevento, dopo il mattutino, si trattenne in chiesa a dire le orazioni. E d’un tratto si addormentò. E vide in sogno due campi pieni di gente; e di questi campi, uno era molto grande, l’altro piccolo. E molto si meravigliò il monaco, e si chiese di dove venisse tanta gente. Allora venne a lui uno, e gli disse: "Queste sono le genti che la Maestà di Dio ha assoggettate a Roberto Guiscardo; e questo campo più grande è quello della gente che a lui deve essere sottoposta, ma ancora non lo è". E poi si svegliò il monaco, e si meravigliò molto di questa visione.

 

da Amato di Montecassino, Storia dei Normanni, in G. Spini, «Documenti», Cremonese


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